Fabriano - Guida Turistica

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.: FABRIANO HOTEL
 Fabriano (in dialetto locale Fa'rià) è un comune di 30.888 abitanti in provincia di Ancona. E' posta a 325 m. in una vallata costellata da dolci colline e circondata da monti dell'Appennino umbro-marchigiano centrale e del pre-appennino su cui svettano (a nord-nord ovet): il monte Nebbiano (mt. 790); il monte Strega (mt. 1276); il monte Catria (mt. 1701); (ad ovest): il monte Cucco (mt. 1566); (ad est): il monte S. Vicino (mt 1479); (a sud -sud ovet): il monte Nero (mt. 1424) ed il monte Maggio (mt 1361). Da quest'ultimo ha orgine il fiume Giano che scorre nella città di Fabriano.
.: STORIA
 Gli storici affermano che il vocabolo "Fabriano" trae origine da "Faberius", proprietario del fondo su cui si eresse la città stessa. Faberius divenne nell'Età di Mezzo "Fabriano", anche perché era molto sviluppata in città l'attività dei fabbri. Infatti lo stemma cittadino, sin dal XIII secolo, ha come emblema un fabbro che batte il ferro su un'incudine. II territorio di Fabriano, a cavallo dell'Appennino umbro-marchigiano, per la sua felice posizione, favorì fin dalla preistoria l'insediamento di stabili comunità. Numerose infatti le testimonianze di tale antropizzazione risalenti sino al Paleolitico. Non è difficile, ancor oggi, girando per le montagne di Fabriano rinvenire pietre scheggiate, punte di lancie di pietra: testimonianze di primitive civiltà. Nell'Età del Ferro (IX-X sec. AC) si diffusero ampiamente, la civiltà picena (necropoli di Santa Maria in Campo) e quella umbra, autoctone, mentre nel corso del IV sec. AC vi si attestarono i Galli Senoni di origine celtica (necropoli di Moscano). Dopo la conquista romana si svilupparono Attidium (Attiggio), già umbra, e Tuficum (Albacina), che raggiunsero la massima floridezza nel II-III sec. DC.
 Le invasioni barbariche dei secoli seguenti (V-VI) causarono il lento abbandono dei due municipi. Fu durante i secoli V -IX d.C. che gli Attidiati, secondo la tradizione, si rifugiarono in parte a sud-est verso il futuro castello di Collamato e, per la maggior parte, nella futura valle di Fabriano dove, con l'apporto di un altro popolo proveniente da Tuficum per lo stesso motivo, dettero vita al primo nucleo della città di Fabriano e ad alcune ville (oggi chiamate frazioni). Da qui l'appellativo "Attidium mater Fabriani". La popolazione di Tuficum, inoltre, originò vari villaggi: Castelletta, Albacina e Moscano (oggi frazioni di Fabriano). Fabriano fece parte del Ducato di Spoleto, dal 571 fino alla sconfitta dei lonngobardi ad opera di Carlo Magno (773), e sorsero numerosi castelli dei piccoli feudatari locali e altrettanto numerosi monasteri benedettini che acquisirono gradualmente notevole importanza spirituale ed economica, risultando determinanti per lo sviluppo e la storia del territorio fabrianese. Le prime menzioni del castellum Fabriani sono del 1040-1041 (Csrte di S. Vittore). Circa un secolo dopo sono ricordati entrambi i "castra Fabriani" (Atto del 1160), i quali ancora più tardi, nel sec. XIII, si distinguevano con i nomi di Castrum vetus e Castrum novum (o Podium) ciscuno formato da un nucleo centrale fortificato, detto castellare, difeso da fossati e da mura (prima cerchia) e circondato da borghi murati. Dalla fusione di questi due castelli posti sulla riva destra del fiume Giano, in posizione dominante: Castelvecchio e Poggio (Castrum vetus e Castrum Podium), ha avuto origine la città il cui sviluppo fu assai rapido. Dal sec. VIII al 995/1165 Fabriano è sottoposta a feudatari (governo feudale). Già nella seconda metà del sec. XIII Fabriano, libero comune, elesse le sue magistrature e acquistò gradatamente un nuovo volto; si svilupparono nel centro storico cantieri architettonici e pittorici di fondamentale importanza per la nascita di quella "Scuola" che nel secolo successivo raggiungerà il suo apice con Allegretto Nuzi e Gentile da Fabriano. Si tratta di un governo aristocratico di consoli, affiancato però da apposito Consiglio che in pratica ne limitava l'indipendenza (dal 995/1165 al 1234). Dal 1234 al 1378 Fabriano è Libero Comune. Nel '300 il comune, ormai forte ed affermato, prese parte attiva alla politica medievale partecipando alla lotta tra Guelfi e Ghibellini, finché a partire dal 1378 fino al 1435, la potente famiglia ghibellina dei Chiavelli riuscì ad imporre la propria signoria a Fabriano, nonostante l'instabilità politica, poté godere di notevole prosperità economica. Dopo l'eccidio dei Chiavelli (1435) e un breve periodo di sottomissione a Francesco Sforza (1435-1444), la città venne annessa allo Stato Pontificio. Nel 1515 la città venne saccheggiata dagli Spagnoli per dissensi tra i Fabrianesi e il papa Leone X. In questo periodo emerge la figura del capitano Giovanbattista Zobicco. Si adoperò, addestrando alle armi i giovani, ad organizzare una difesa, affinché la città avesse una valida protezione in caso di necessità. Nel 1519 mons.
 Pietro Paolo Venanzi, promosse la spedizione armata contro la ribelle Fabriano. Nonostante il successo militare esterno di Fabriano, incerta rimase la situazione all'interno della città (tumulti, uccisioni e dimissioni). Il Papa Leone X tememndo che Fabriano diventasse troppo potente, inviò nel fabrianese, un commissario speciale per sedare i disordini e preparare la pacificazione delle fazioni diverse. Chiamò poi a Roma Zobicco, pare con promessa di perdono. Forse per un ulteriore comportamento ostile dello Zobicco, questo venne impriogionato e dopo strazianti torture venne decapitato. Dopo altre lotte interne, si ebbe a Fabriano, il governo del cardinale Giulio de Medici e nel 1527 si può dire che le discordie fossero terminate. Fu promossa la pace generale e così Fabriano poté di nuovo ritornare a godere di una certa prosperità economica. I secoli che seguirono (secc. XVII - XVIII) sono damolti definiti di decadenza. Nel 1728, Fabriano, posta sotto un governatore prelato, fu elevata da Benedetto XIII, a Diocesi con Camerino e a città. Nel 1785 fu da Pio VI riconfermata diocesi in unione alla sola Matelica a parità di diritti. Nel 1798 fu proclamata la Repubblica Romana dal generale Berthier e la città di Fabriano svincolatosi dalla dipendenza papale, ne fece parte, ma per un breve periodo dato che nel 1800, ritornerà sotto il governo restaurato della Chiesa. Ma fu per pochi anni ancora, perché nel 1808 la città fu annesso al Regno italico, assumendo il nome di Capoluogo del IV Distretto sotto il Dipartimento di Macerata. Dopo la parentesi napoleonica periodo nel quale furono soppressi molti ordini religiosi e conventi, la città passò nel 1813 sotto il governo provvisorio di Napoli, guidato da Gioacchino Murat, per poi cadere nel 1814 sotto il tirannico dispotismo austriaco che, purtroppo, lasciò un triste ricordo. Nel 1815 ritornò alle dipendenze della Chiesa, che inviò in città un suo governatore civile. Nel 1847 hanno inizio i lavori (ultimati nel 1852) per la costruzione di un teatro, che prenderà il nome di Camurio.